Nel settembre scorso è stata pubblicata la nuova versione 2015 della norma ISO 9001. Come accade sempre quando viene emessa una nuova versione, è partita la discussione su quanto le novità possono essere impattanti sulle aziende certificate e sulla struttura dei loro Sistemi di Qualità.
Mai come stavolta, però, si sono contrapposte due opinioni così nettamente contrastanti: se da una parte i Grandi Esperti e gli Enti di Certificazione sostengono che non vi è pressoché nulla che comporti obblighi nuovi, e che addirittura siamo di fronte ad una corposa semplificazione della parte burocratica – lo dimostra la sparizione del Manuale Qualità – dall’altra parte, tra Consulenti e Responsabili della Qualità la transizione prevede scenari catastrofici con uno tsunami di modifiche per i Sistemi della Qualità.
In realtà una Azienda che applica concretamente i requisiti della 2008, che ha una organizzazione realmente costruita sui processi, che gestisce, anche informalmente, rischi e opportunità, e che misura, controlla e verifica la soddisfazione dei Clienti, può serenamente affrontare il passaggio alla versione 2015 semplicemente assicurandosi che il proprio modo di operare sia “dimostrabile” con le opportune evidenze.
Ma l’Italia presenta una situazione piuttosto anomala, con il numero di certificazioni più alto al mondo dopo la Cina (168960 contro, ad esempio, le circa 33000 degli Stati Uniti) e con la più grande densità di aziende certificate (più di 2800 per ogni milione di abitanti). Questi numeri dipendono dalla specificità nazionale dell’obbligo di avere una Certificazione per poter accedere a numerosi bandi.
Non è affatto sbagliato, anzi a mio parere doveroso, chiedersi apertamente: quante di queste aziende hanno un vero Sistema per la Qualità funzionante e quante invece hanno solo un certificato e il pacchetto di documenti pronti per la visita annuale? E quante di queste hanno una Alta Dirigenza coinvolta nella Qualità ed in grado di dimostrare la leadership e l’impegno richiesti dai nuovi requisiti?
Purtroppo, come spesso accade, la difficoltà della applicazione della nuova versione non dipende da questioni endogene alla normativa, ma, più banalmente, da come è stata applicata la versione precedente. E se un Sistema di Qualità è stato certificato utilizzando evidenze cartacee preparate appositamente, senza essere in verità allineato con i processi applicati o non essendo coerente con obiettivi e strategie aziendali, questo vuol dire che il Re è nudo e il Certificatore farà la parte del bambino della fiaba danese.